FRANCA PISANI
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2019 Montecassino

"Succisa Virescit"
La forza della Rinascita

È forse l'installazione più difficile e rischiosa, fin qui fatta da Franca Pisani, perché attorno non ha un museo (come quando espose nel 2013-2014 alla Galleria degli Uffizi e nel Corridoio Vasariano a Firenze o nel 2017 al Macro di Roma); attorno non ha un luogo monumentale, ma l'atto di nascita di un intero continente: l'Europa. Esporre all'abbazia di Montecassino non è come esporre in una delle monumentali abbazie che punteggiano i paesi europei: Montecassino è l’epicentro simbolico di un passaggio fondamentale di civiltà che, incardinatosi nella figura di San Benedetto e nella regola monastica da lui eretta, ha permesso il travaso di conoscenze dalla cultura classica al Medioevo e al Rinascimento, nel silenzio di quest’abbazia e di quelle che sono nate per filiazione dai fratelli benedettini.  Mentre, tutto attorno, il mondo romano crollava, da questo monastero è partita la ricostruzione culturale, spirituale, filosofica, religiosa che ha generato la modernità.

ROMA 2017

MACRO Testaccio
Codice archeologico - Il recupero della bellezza​

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Vienna 2017

Mostra a Vienna dedicata a Gioacchino Rossini
Istituto di Cultura Vienna
Palazzo Sternberg Ungargasse 43a. WIEN

Milano: Expo Papier Mache 2015

Gianluca Ranzi
 
​Il doppio è veramente la chiave di lettura di questi papier mache, che vivono anche della relazione tra affioramento della pittura e superimposizione successiva di strati di colore, di pellicole  trasparenti o di segni, che vanno a saldarsi al reticolo sottostante e ne costituiscono quasi un commento verbale. Non va del resto dimenticato quanto la dimensione verbale sia da sempre stata una caratteristica del lavoro dell’artista, fin dagli anni Settanta, quando, in pieno clima di ricerche sulla  Poesia Visiva, Franca Pisani era tra le pochissime artiste fiorentine, insieme a Ketty La Rocca e Lucia Marcucci, a misurarsi con la relazione tra spazio, immagine e parola ,  tra segno e significante.
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Internazionale: donnArchitettura 2014

​Gianluca Ranzi:

Il riferimento a Marx non è marginale o saltuario in riferimento al lavoro di Franca Pisani e alla sua concezione del mondo, e basta ripercorrere alcune parole del filosofo tedesco tratte dai suoi scritti giovanili per notare quale affinità ci sia con il pensiero dell’artista:- La natura è il corpo dell’uomo. Che l’uomo vive della natura significa che la natura  è il suo corpo. Che la vita fisica e spirituale dell’uomo è congiunta con la natura non ha altro significato se non che la natura si congiunge con se stessa, perché l’uomo è una parte della natura”
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Spoleto: Mostre Storiche - Festival dei 2 Mondi

MARZIA SPATAFORA

Nelle splendide sale di Palazzo Collicola saranno esposte le opere più significative del percorso artistico della Pisani, la mostra ripropone momenti unici e preziosi  di Palazzo Sant’Elia a Palermo e delle Halle Am Wasser di Berlino.

Gianluca Marziani, Direttore del Museo e curatore insieme a me della Mostra, con grande intuizione ha scelto un titolo molto significativo e aderente al pensiero della Pisani, “Archeofuturo” con una sola parola unisce la dimensione primordiale, elemento caratterizzante delle opere dell’artista e la cultura del presente, mai trascurata da Franca.

​Biennale di Venezia 54° 2011

Gianluca  Ranzi:

​Formatasi  a Firenze alla fine degli anni settanta a contatto con un clima espressivo di forte impronta concettuale,  Franca Pisani ha svolto le sue prime esperienze all’insegna di una processualità mentale riduzionista in cui mail art, interattività, happening, impegno politico e approccio documentaristico si coalizzavano per risultati ad alto ordine freddo. I passi  successivi della sua ricerca l’hanno poi vista virare in direzione della materia pittorica, conservando però l’originale metodologia sincretica del periodo precedente, ora volta a fondere pittura, scultura e installazione in un progetto complessivo che vede nelle potenzialità dello spazio tridimensionale l’alveo ideale per lo sviluppo e l’espressione, si sarebbe a volte portati a parlare di crescita organica, della sua ferrea volontà d’arte.





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Palermo: Palazzo S.Elia 2010

MARZIA SPATAFORA:

L’installazione che la Pisani ha proposto a Palazzo S. Elia a Palermo è un’opera ardua che colpisce per la sua unicità e spettacolarità: è un viaggio di “Nomadi” viandanti che rappresentano ognuno un momento della vita: il Giovane, L’Uomo, Madre Natura e la MORTE. I personaggi sono realizzati con le canne di Orbetello, il posto più pulito in Italia, infatti Franca ha una grande attenzione per l’ecologia che manifesta con la scelta di materiali sempre naturali dagli ossidi all’argilla, dai legni alle canne, alle pergamene. I Viandanti sono invitati a percorrere la Strada Della Vita che corre sulle pareti dell’intero percorso espositivo: 150 metri di carta industriale, interamente e fittamente dipinta con una scrittura segnica e primitiva, ripropone un vecchio tema amato dall’ artista, la Poesia Visiva.

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Parigi: Museo Pompidou 1977

La Direttrice del Compartimento Arte Moderna e Contemporanea degli Uffizi Giovanna Giusti scrive:

​Dopo “aver sposato” le convinzioni artistiche della “Poesia Visiva” fondando “Operozio” (1976), e così cercando nella calma delle idee l’energia per portare alla luce la sua “avanguardia”, Franca Pisani ha proseguito le sue sperimentazioni concettuali e materiche, prima presentate alla “Sezione Donne” al Centre Pompidou a Parigi (1977), e poi maturate in tante esperienze espositive, fino alla personale al Museo Marino Marini di Firenze (Scolpire la vita, 2008), alla partecipazione alla 53ma. E 54ma. Biennale di Venezia (2009 e 2011) ed ultima la personale all’Hamburgher Bahnhof a Berlino (Berlino 2013). In continua evoluzione, spinta dall’urgenza di sperimentare il suo coerente indirizzo concettuale, Franca Pisani guarda con fiducia oltre.
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​PADOVA 2018

Auditorium dell’Orto botanico
Giornata internazionale per le vittime di tortura
SHOAH MEMORIA COLLETTIVA

Biennale di Venezia 57° 2017

​​57 th. Biennale di Venezia Esposizione Internazionale
Padiglione Esteri- Mostra di Franca Pisani
dedicata a Palmira

Brescia 2016

P.I.S.A.N.I
Mostra MS SPAZIO CULTURALE MARZIA SPATAFORA​ 
Testi: Alessandro Riva - Marzia Spatafora

Inconscio, mito e memoria nell'opera di Franca Pisani
Alessandro Riva
Per parlare del lavoro di Franca Pisani bisogna sgomberare subito il campo da alcuni fraintendimenti di base. È un lavoro che affonda le radici nella tradizione del figurativo o nel linguaggio dell’astrazione? Si basa ancora sugli esperimenti concettuali, da cui a buon diritto proviene, o guarda piuttosto ad altre esperienze, più versatili e meno definite? Ha un substrato sociologico o una tendenza a una ricerca puramente formale? Ha un occhio di riguardo, come a volte potrebbe sembrare, per i temi della contemporaneità o deve essere piuttosto guardato come un lavoro di ricerca sulla “pura forma”, slegata da qualsiasi ragionamento contingente?

Galleria degli Uffizi 2014

Marzia Spatafora

Il 2014 per Franca Pisani è stato un anno importante e pieno di sorprese : dopo una personale all’Hamburgher Bahnhof Museo d’Arte Contemporanea di Berlino, riceve l’invito della Galleria degli Uffizi di Firenze, per partecipare a “Dietrofront”, una mostra impegnativa sui Retro delle opere, dove sfilano capolavori di grandi Maestri  del Passato. Un suo dipinto rimarrà in esposizione permanente nei Corridoi Vasariani del Museo.Poi sarà la volta dell’Università di Architettura di Firenze che la invità a ritrarre 60 donne architetto più famose del mondo e adesso, dulcis in fundo…l’attende un’altra sfida: Il Festival dei 2 Mondi Spoleto.

​Firenze: Consiglio Regione Toscana 2014

L’idea  mediterranea  di una natura naturans si unisce, come già spesso sottolineato, alle ascendenze di una linea mitologica-primitiva che fa coincidere la creazione artistica con la scintilla creativa della genesi dell’uomo, nella vitalità di un folcrore intuito naturalmente e indagato nella ricerca di un’origine fantastica del mondo, di un nucleo incorrotto del pensiero, dell’accoglimento di alcune componenti dell’arte popolare. In altre parole ritorna ancora in queste opere, seppure maggiormente essenzializzata e concetrata, quella sorta di ispirazione primigenia in cui rivive la prepotente presernza ancestrale di una civiltà matriarcale legata indissolubilmente ai riti perenni delle stagioni, al legame con il ventre della terra.


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Berlino: Museo Hamburgher Bahnhof 2013

Gianluca Ranzi:

​Il riferimento a Marx non è marginale o saltuario in riferimento al lavoro di Franca Pisani e alla sua concezione del mondo, e basta ripercorrere alcune parole del filosofo tedesco tratte dai suoi scritti giovanili per notare quale affinità ci sia con il pensiero dell’artista:- La natura è il corpo dell’uomo.

​Che l’uomo vive della natura significa che la natura  è il suo corpo. Che la vita fisica e spirituale dell’uomo è congiunta con la natura non ha altro significato se non che la natura si congiunge con se stessa, perché l’uomo è una parte della natura”

Biennale di Venezia 53° 2009

Marzia Spatafora

Le opere della Pisani rievocano sagome preistoriche che suggeriscono un’attenta indagine espressiva e una costante ricerca concettuale. Le forme possenti sono ben salde al terreno come a indicare una forte razionalità e concretezza, ma si proiettano verso l’alto dando spazio alla più sfrenata fantasia. Le direzioni sono le più svariate, come ad abbracciare qualunque forma di pensiero e, soprattutto, pronte ad accogliere tutte le etnie e tutto il genere umano. Quella di Franca è l’arte universale che non si pone limiti di sorta e che avvolge generosamente tutto il mondo. L’artista combatte con tenacia le asperità a cui la nostra società spesso ci sottopone, con una forza tutta femminile, propria di chi è avvezzo a sopportare l’ingiustizia umana, sfida l’ovvietà e la banalità mostrandoci delle forme inconsuete e del tutto personali che si differenziano con decisione dalla serialità che caratterizza tanti lavori.
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Firenze: Museo Marino Marini 2008

Gianluca Ranzi

Franca Pisani riassume in sé e nella processualità del proprio lavoro tanto il ruolo del maestro di bottega, direttamente esperto nella realizzazione dei materiali artistici, quanto quello dell’artista teorico e del trattatista, impegnato nella fase progettuale e nella speculazione estetica che sostiene la pratica dell’arte.

Da questo punto di vista gli sviluppi recenti  del suo lavoro non appaiono tanto lontani dalle origini concettuali del suo percorso: la pittura di Franca Pisani infatti, pur essendo impastata di materia e di corpo, non perde mai di vista la densità concettuale che la ispira e che la riconnette direttamente a un sogno privatissimo di ricerca delle origini genetiche del vivente, di recupero di memorie primordiali e mitiche, di intrappolamento dei fantasmi dell’incoscio collettivo.

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